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Economia

PNRR: un'occasione per il Sud Italia

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è un’occasione nuova per tentare di risolvere un problema antico, il ritardo del Mezzogiorno. Con questo obiettivo, a metà maggio a Sorrento si è svolto il Forum Internazionale del Mediterraneo Verso Sud sul tema “La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo” organizzato dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale assieme a The European House - Ambrosetti e con la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo. La nostra banca supporta questa iniziativa anche con la partecipazione diretta di Stefano Lucchini, Gaetano Miccichè, Marco Elio Rottigni, Gregorio De Felice e Massimo Deandreis nell’Advisory Board, che ha funzione di indirizzo e coordinamento dello studio.

Un nuovo paradigma per riposizionare al centro le regioni del Mezzogiorno

Al centro dei lavori, un Libro Bianco che valuta la posizione del Mezzogiorno rispetto ai suoi competitor nel Mediterraneo e individua le linee guida dello sviluppo. Una fotografia da cui emerge un’immagine più attrattiva di quanto non si creda grazie al cambio di paradigma in cui il raffronto non avviene più con altre aree dell’Unione Europea ma con il Mediterraneo allargato (una definizione che arriva a comprendere 45 Paesi dall’Oceano Atlantico al Golfo Persico), affidando al Sud un nuovo ruolo strategico non solo nella congiunzione delle due sponde.

PNRR al Sud: sei settori strategici per un salto di qualità

Sono sei i settori strategici sui quali si insiste per un salto di qualità del Mezzogiorno.

Innanzitutto l’Economia del mare, elemento centrale per la competitività, l’attrattività e la crescita di tutto il Mediterraneo. Un settore che nel Mezzogiorno già oggi rappresenta una quota elevata di tutto il traffico via mare italiano, contribuendo all’internazionalizzazione delle imprese e creando valore aggiunto e posti di lavoro. Per i porti del Sud dunque un ruolo di piattaforma marittima per lo sviluppo e di congiunzione tra Europa e Mediterraneo, per diventare leader nei trasporti, nella cantieristica e nella formazione.

C’è poi l’Energia, con i nuovi corridoi energetici e la sfida della transizione ecologica. Il Mezzogiorno ha la possibilità di assumere il ruolo di vero e proprio hub energetico della Regione Mediterranea assumendo la leadership nel contrasto al cambiamento climatico. Ponte energetico tra Europa e Sud Mediterraneo, al Sud si aprono anche nuove possibilità dallo sviluppo di alcune nuove fonti di energia rinnovabile come l’idrogeno.

Sarà poi fondamentale investire nelle Infrastrutture, un settore nel quale il Mezzogiorno ha delle lacune, a partire dai collegamenti ferroviari che a loro volta si ripercuotono sui servizi intermodali per il trasporto delle merci. Ed è insufficiente anche il livello infrastrutturale per la digitalizzazione, con ritardi nelle infrastrutture di base come la banda larga e il 5G e una scarsa presenza di Data Center.

C’è poi il capitolo del Turismo. Oggi il Mezzogiorno, che certo non manca di attrattività, ha una struttura ricettiva poco sviluppata e presenze ancora limitate rispetto al resto del Paese, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri. Il turismo è ancora troppo concentrato su attività balneari a basso valore aggiunto e soffre di una elevata stagionalità. Per un salto di qualità, gli investimenti dovranno essere diretti anche verso le attività di formazione, digitalizzazione, marketing territoriale e destination management.

Per quanto riguarda le Attività manifatturiere, quinto elemento individuato dal Libro Bianco, la proposta è di valorizzare il ruolo di hub manifatturiero del Paese identificando, a partire dai grandi player capofila, opportunità di sviluppo nei poli industriali tecnologici. Tra le proposte, anche quella di lanciare un partenariato sulla sicurezza alimentare tra i Paesi dell’area mediterranea identificando alcune produzioni-pilota per avviare lo sviluppo di una filiera agricola euro-mediterranea. Un ruolo chiave viene assegnato anche alle Zone economiche speciali (ZES).

Infine il tema delle Competenze, su cui il Libro Bianco individua la necessità di rilanciare gli atenei, che negli ultimi anni hanno costantemente perso studenti a favore del nord Italia, favorendo scambi e sinergie con altri Atenei del Mediterraneo. Ma è necessario puntare anche su un livello di istruzione medio come quello degli Istituti Tecnici, che mostrano tassi troppo elevati di abbandono a fronte invece di risultati molto positivi in termini occupazionali.

Leggi la versione integrale del “Libro Bianco Verso Sud”

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