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Economia

Migliorare l'Unione europea: il punto di Andrea Fioravanti e Alessandro Cappelli

Come si può contribuire al futuro dell'Unione europea?
È molto più semplice di quanto si possa pensare: chiunque può inviare una proposta su come cambiare l’Unione e tutte le proposte inviate sono riassunte, discusse e valutate dalle istituzioni europee. Per partecipare basta accedere alla piattaforma (futureu.europa.eu) e inserire un’idea in massimo 1.500 battute. Finora sono state inserite oltre undicimila proposte tra cambiamento climatico, democrazia, istruzione, giovani, occupazione, migrazione e salute. Ma, contando i 447,7 milioni di cittadini europei, si può fare di più.
Come scrivono Alessandro Cappelli e Andrea Fioravanti nel loro articolo su Linkiesta magazine - Turning Points in collaborazione con il New York Times, ognuno di noi può prendere parte al processo di trasformazione delle istituzioni. Per questo, nel dicembre 2021, Linkiesta ha organizzato cinque eventi sui suoi canali social per scambiare e proporre idee su come riformare l’Unione europea con associazioni giovanili, influencer e militanti. Tutti gli invitati hanno dialogato con cinque eurodeputati e cinque comuni cittadini tra gli 800 sorteggiati per partecipare alla Conferenza. Dalle piccole proposte pragmatiche ai grandi programmi idealistici ognuno ha condiviso la sua idea di Europa. Per cominciare dando il buon esempio, scrivono Alessandro Cappelli e Andrea Fioravanti, anche Linkiesta ha messo a punto quattro proposte per migliorare l’Unione europea.

 

Guerra alla meritocrazia

Guerra alla meritocrazia

14:31

Cambiamento climatico: le idee di Fridays for Future e Plastic Free

La prima riguarda il cambiamento climatico. Secondo Linkiesta, l’Unione europea dovrebbe concentrarsi sul potenziamento della rete ferroviaria, sia quella transfrontaliera sia quella interna agli Stati membri. Per tagliare le emissioni di carbonio è necessario ridurre il più possibile le tracce aeree a corto raggio, ovvero quelle percorribili con altri mezzi più sostenibili. Molte di queste rotte potrebbero essere sostituite da un viaggio in treno di durata inferiore alle sei ore, favorendo quindi spostamenti con un impatto ambientale decisamente inferiore, e questo porterebbe maggiori investimenti nel trasporto ferroviario nazionale e internazionale, con più treni, migliori servizi e una maggiore accessibilità.
Il movimento giovanile Fridays for Future propone di fermare tutti gli investimenti nell’esplorazione e nell’estrazione dei combustibili fossili. I fondi e i sussidi risparmiati dovrebbero poi essere investiti nella transizione ecologica con politiche che riqualifichino i lavoratori dell’industria del carbone e dei combustibili fossili.

L’associazione Plastic Free chiede all’Unione europea di organizzare una campagna per installare delle colonnine di depurazione dell’acqua in tutte le scuole dei 27 Stati membri. L’obiettivo è quello di permettere agli studenti di portare la propria borraccia a scuola, senza dover acquistare le bottiglie di plastica. Nell’evento organizzato da Linkiesta, Plastic Free ha chiesto inoltre di fissare soglie più alte e ambiziose per il riciclo della plastica in tutti gli Stati membri.
Per fare un esempio, in Italia nel 2019 solo il 45,5 per cento degli imballaggi di plastica è stato riciclato, mentre il resto viene bruciato. Alessandro Cappelli e Andrea Fioravanti citano Federica Gasbarro, la prima italiana a partecipare al Youth Climate Summit delle Nazioni Unite, secondo cui la scolarizzazione e la diffusione della cultura ambientalista sono fattori chiave nella lotta al cambiamento climatico. Per questo Gasbarro propone di inserire l’insegnamento dell’Educazione ambientale nelle scuole dei 27 Stati membri dell’Unione europea.

Storia dell’Unione europea nelle scuole pubbliche europee

La terza proposta de Linkiesta riguarda l’istruzione. L’Unione europea dovrebbe introdurre l’insegnamento di Storia dell’Unione europea in tutte le scuole pubbliche dei 27 Stati membri. Si tratta di inserire nei programmi delle scuole primarie e secondarie un’ora settimanale aggiuntiva per far conoscere alle giovani generazioni una parte fondamentale della storia della democrazia europea contemporanea. 

Salario minimo e lavoro a distanza

La quarta proposta riguarda l’occupazione e i giovani. Il salario minimo è considerato un importante strumento di lotta contro la povertà e contro le disuguaglianze economiche. Per questo motivo Linkiesta propone di introdurre un salario minimo giovanile in tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Oggi l’entità del salario minimo è piuttosto variabile, mentre sarebbe opportuno introdurre un salario minimo che stabilisca una soglia di retribuzione al di sotto della quale non si possa scendere è soprattutto un modo per arginare la povertà e garantire certezze economiche a chi lavora regolarmente e a tempo pieno. Linkiesta propone anche una legge europea che tuteli il diritto alla disconnessione e preveda meccanismi per incentivare il lavoro a distanza

L’accesso ai dati sanitari in Europa

La quinta e ultima proposta è sulla salute. Tutti i cittadini europei possono ricevere assistenza sanitaria in tutti e 27 gli Stati membri. Ma in casi di malattie gravi o incidenti particolari risulta difficile accedere ai propri dati clinici per condividerli con un medico locale. L’accesso transfrontaliero sicuro ai dati sanitari, e quindi la condivisione sicura delle cartelle mediche dei cittadini europei in tutti gli Stati membri, permetterebbe di accedere ai propri documenti sanitari elettronici da qualsiasi punto dell’Europa. Allo stesso tempo è ovviamente è necessario garantire il pieno rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati personali, che in questo caso sono particolarmente sensibili.

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