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Sociale

Rigenerare il senso di comunità attiva dopo la pandemia

La serie di appuntamenti intitolati “The way out: strumenti di ricostruzione sociale” comprende 5 episodi realizzati con l’obiettivo di illustrare esempi di rigenerazione 
del tessuto sociale ed economico del nostro Paese attraverso datievidenze testimonianze.

Il quarto appuntamento affronta il tema del capitale sociale con l’obiettivo di indagare la sua composizione fatta di persone, relazioni e legami di reciprocità in un momento storico che impone al nostro Paese di ripensare il proprio modello di coesione e inclusione, secondo un approccio profondamente comunitario.

Gli esempi delle realtà a testimonianza rispondono non solo a bisogni e fragilità delle persone, ma anche ai cambiamenti strutturali nella nostra società e nella nostra economia. In modo innovativo e lungimirante creano nuovi modi di agire e generano valore economico diffuso e sostenibile.

Francesca Ramponi - Responsabile Iniziative a Supporto dell’Occupabilità - Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università

La dimensione del Welfare italiano durante l’epoca pandemica

Con la diffusione della pandemia, sono emerse le carenze strutturali che caratterizzano il sistema sociale ed assistenziale del nostro Paese: un basso livello di fiducia nei confronti delle istituzioni tradizionali, elevate difficoltà di accesso ai servizi essenziali e un’alta percentuale di persone impossibilitate ad accedere ad una qualunque forma di aiuto materiale hanno portato l’Italia al 16° posto della Classifica dei Paesi OCSE per il supporto di rete sociale percepito.

In conseguenza di ciò gli strumenti di Welfare sono tornati ad essere tra le prime preoccupazioni degli italiani con 2 abitanti su 3 che valutano insufficiente l'offerta di strumenti di questo tipo offerti dal nostro paese mentre il 13% degli italiani considera il tema prioritario rispetto a tutti gli altri item nell’agenda di sviluppo sociale del nostro Paese (dato più che triplicato dall’inizio della pandemia).

In questo contesto, anche a causa delle limitazioni imposte dal virus, si sono affermati nuovi valori e nuove abitudini che hanno impattato positivamente sul tasso di partecipazione sociale del nostro Paese, in primis quello della prossimità. Tutto ciò si traduce in un cambiamento attitudinale tanto del singolo quanto dell’intera collettività:

69%

gli Italiani che aumenteranno la spesa nei negozi di quartiere

37%

gli Italiani che coltiveranno senso di altruismo e solidarietà in futuro

55%

gli Italiani che intendono dedicarsi ad attività di volontariato e beneficenza già da adesso

Fonte: Nomisma – Agosto, 2021

I protagonisti del cambiamento sociale: gli interventi di Michele D’Alena, Azzurra Galeota, Chiara Mura e Carlo Bettinelli

Durante il webinar sono intervenuti diversi rappresentanti di progetti virtuosi e lungimiranti capaci di creare infrastrutture sociali, rigenerare luoghi di vita per la collettività e produrre innovazione sociale per costruire e mantenere attive le relazioni su cui si fonda una comunità:

Michele D’Alena, Responsabile dell’Ufficio Immaginazione Civica della Fondazione per l’Innovazione Urbana, un team multidisciplinare che si occupa dell'innovazione e sviluppo della città di Bologna attraverso percorsi di ascolto, collaborazione, partecipazione e coproduzione in relazione a progetti e politiche della città. Nel suo intervento, Michele sottolinea come la pandemia abbia amplificato l’esigenza di nuove politiche sociali, in grado di connettere tutti i membri di una comunità in un tessuto sociale omogeneo e coeso.

Azzurra Galeota, Co-fondatrice e Presidente del Pessoa Luna Park, progetto di cultura itinerante che realizza luna park green rivolti agli under 35 all’interno di spazi urbani da riqualificare favorendo l’incontro della collettività. Secondo Azzurra, qualsiasi progetto di rigenerazione urbana deve fondarsi sull’elemento culturale che contraddistingue la collettività assegnando ad ogni spazio rigenerato una precisa funzione sociale.

Chiara Mura e Carlo Bettinelli, Fondatori di Comunità Frizzante, un vero e proprio progetto di welfare a KM0, finanziato dai guadagni derivati dalla vendita delle bibite autoprodotte, che vengono redistribuiti a vantaggio dell’intera comunità, con un occhio di riguardo alle persone più fragili. Dalla loro esperienza emerge con forza come la diversità sia un elemento abilitante per la costruzione e lo sviluppo del capitale sociale di un certo territorio.

Per costruire capitale sociale con i cittadini è necessario non solo agire sulla prossimità ma anche sul fattore temporale: infatti, i risultati più decisivi e duraturi si ottengono solo con la fiducia delle persone e, come sappiamo, questa si conquista solo col tempo, dimostrando serietà e credibilità nei loro confronti.

Michele D’Alena - Responsabile dell’Ufficio Immaginazione Civica della Fondazione per l’Innovazione Urbana

Scopri tutti gli altri episodi di "The Way Out"

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