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Sociale

Occupabilità e sviluppo territoriale

Il primo episodio della stagione 2022 di “The way out: strumenti di ricostruzione sociale” affronta i temi dell’occupabilità e dello sviluppo territoriale evidenziando le difficoltà occupazionali che segnano non solo le regioni del Sud Italia, ma anche le numerose aree interne, lungo la nostra penisola. 

Il fil rouge degli appuntamenti di quest’anno sarà l’occupabilità intesa come la capacità delle persone di essere occupate e di saper cercare attivamente nuovi modi di lavorare e di trovare e mantenere il proprio lavoro o anche di cambiarlo, migliorando così il proprio ruolo professionale e la propria vita personale

Elisa Zambito – Responsabile della struttura valorizzazione del sociale e relazioni con le università

Guarda il video del webinar

Il tema dell'occupabilità viene approfondito nel primo webinar attraverso datievidenze, testimonianze e storie d'ispirazione nate nelle aree più fragili del nostro Paese.

Fragilità territoriale: i numeri del fenomeno

Il problema della fragilità territoriale in Italia riguarda 13 milioni di persone residenti in 4.000 centri, localizzati in aree a forte rischio di emarginazione. Questi territori, sebbene molto diversi fra loro, presentano alcune caratteristiche comuni che li rendono particolarmente deboli dal punto di vista occupazionale: in primis, posizione geografica sfavorevole e scarsa offerta di istruzione di secondo grado. Infatti, come calcolato da Openpolis, il 53% dei comuni più fragili in Italia si trova nelle aree montane, mentre l’80% dei comuni che si trovano nelle aree interne del nostro territorio non ha a disposizione nemmeno una scuola superiore statale.

Questa diffusa fragilità giustifica la necessità di investimenti pubblici e privati; da questo punto di vista, La Strategia Nazionale delle Aree Interne, che coinvolge 1.000 comuni e circa 2 Milioni di persone, e il PNRR che, invece, dedica 825 Milioni di Euro alle aree interne, sono solo alcuni degli strumenti che puntano a valorizzare le potenzialità di cui questi territori dispongono.

Potenzialità che sono chiare soprattutto ai giovani nati in quelle aree, che appaiono sempre più motivati a rimanere nel proprio luogo d’origine, convinti da una migliore qualità ambientale e stile di vita, da contatti sociali più gratificanti e dal costo della vita inferiore.

67% dei giovani

È orientato a rimanere nel comune delle aree interne in cui vive

50% dei giovani

Pianifica in queste zone la propria vita e futuro lavorativo

54% dei giovani

Ha fatto esperienze di lavoro in altre parti d'Italia o all'estero

Fonte: Riabitare l'Italia

Ricomporre le comunità restando sul territorio: le storie di Giulia Cutello ed Enrico Ponza

Giulia Cutello è ricercatrice, progettista e socia di “Riabitare l’Italia”, un’associazione  nata nel 2020, che porta avanti un progetto editoriale e di formazione, volto a cambiare la percezione delle aree interne e montane, e supportare progetti di inserimento lavorativo di accompagnamento all’impresa di coloro che decidono di restare. Enrico Ponza è mastro birraio e uno dei fondatori di “Antagonisti di Melle”, il  progetto di un gruppo di imprenditori che ha deciso di investire nel proprio territorio d’origine, un paesino di montagna della val Varaita, riuscendo a fare impresa e creare lavoro dove nessuno fino ad allora aveva scommesso.

Nel suo intervento, Enrico Ponza evidenzia come seppur la difficoltà nel creare progetti sul territorio in aree marginalizzate sia elevata, il riscontro della comunità è stato ottimale dando agli imprenditori il supporto necessario per creare una vera e propria rete insieme ad altre attività, amministrazioni e istituti di credito, accomunati dagli stessi obiettivi e valori. 

 

Il consiglio di Enrico Ponza per i giovani che desiderano avviare progetti imprenditoriali nei territori fragili

Approfondirei di più il tema della sostenibilità: nel 2022 se un'azienda deve iniziare un progetto, oltre a fare il business plan dal punto di vista economico, deve tenere assolutamente in conto la sostenibilità sociale e ambientale. Nella nostra azienda  facciamo costantemente delle relazioni rispetto al nostro impatto. 

Enrico Ponza - Mastro birraio e co-fondatore di Antagonisti

 

 

Anche Giulia Cutello ha sottolineato il ruolo fondamentale delle istituzioni nel sostegno alle aree più fragili. Non solo assistenza ma anche ascolto del punto di vista delle associazioni che lavorano sul territorio, per riportare al centro il valore che queste zone hanno e che possono assumere per lo sviluppo dell’intero paese. 

Il consiglio di Giulia Cutello per le donne che vogliono avviare progetti imprenditoriali sul territorio in aree fragili

Il mio consiglio è quello di prendere voce e farsi ascoltare per  trovare insieme delle soluzioni. É fondamentale il fare rete, l'assumere un approccio collaborativo, di ascolto e di espansione della propria visione al di là del locale.

Giulia Cutello - Progettista e socia di Riabitare l'Italia

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