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Sociale

Competenze digitali e lifelong learning: i nuovi bisogni educativi

La serie di appuntamenti intitolati “The way out: strumenti di ricostruzione sociale” comprende 5 episodi realizzati con l’obiettivo di illustrare esempi di rigenerazione 
del tessuto sociale ed economico del nostro Paese attraverso datievidenze testimonianze.

Il secondo episodio affronta il tema dell’apprendimento continuo come leva per rispondere in modo efficace ai cambiamenti che si presentano nel mondo del lavoro. Il lifelong learning, infatti, rappresenta ad oggi un asset fondamentale per riqualificare la forza lavoro e per rispondere alle sfide di un contesto lavorativo sempre più accelerato.

L’ educazione continua e il lifelong learning non solo permettono alle persone di rispondere in modo effettivo ai nuovi bisogni professionali. Allo stesso tempo, consentono alle aziende di creare un ecosistema lavorativo che sia inclusivo e utile alla loro crescita.

Francesca Ramponi - Responsabile Iniziative a Supporto dell’Occupabilità - Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università

Un nuovo paradigma del lavoro

La nostra società ad oggi vede l’insorgere di vite professionali sempre più lunghe, imprevedibili e volubili, segnate dalle nuove logiche imposte dall’innovazione tecnologica. In questo contesto, la trasformazione digitale gioca un ruolo fondamentale: da una parte, determinando l’obsolescenza di alcune professioni, dall’altra, creando nuove opportunità lavorative che richiedono l’aggiornamento continuo per stare al passo con la richiesta di nuove competenze. 

-85 Milioni

lavori obsoleti entro il 2025

+97 Milioni

di professioni emergenti entro il 2025

Fonte: The Future of Jobs Report October 2020 - World Economic Forum

Secondo uno studio dell’Unione Europea, nel prossimo futuro 9 lavori su 10 richiederanno competenze digitali. Un cambiamento che coinvolgerà tutte le generazioni e che vede l’Italia in una situazione di emergenza: è infatti in quintultima posizione nella classifica europea delle competenze digitali (Corte dei Conti UE, 2021).

Diffusione delle competenze digitali in Italia

3 su 4
Lavoratori italiani che subiranno cambiamenti notevoli rispetto al contenuto del lavoro tra digital transformation e pandemia
1 su 2 (1)
Gli adulti italiani potenzialmente bisognosi di riqualificazione per via di competenze “obsolete” (il 53-59% dei 25-64enni)
7 su 10 (2)
Le nuove assunzioni nelle imprese Italiane per cui sono essenziali le competenze digitali
40% (3) La quota di competenze fondamentali che cambierà nei prossimi cinque anni per i lavoratori destinati a rimanere nei loro ruoli
59% (4) I millennial che considerano le opportunità di imparare e crescere come fondamentali nella scelta di un lavoro
940 mila
Posizioni difficili da reperire per inadeguatezza delle competenze digitali dei candidati

(1): Fonte: Inapp 2021 (2): Fonte: Unioncamere 202 (3): Fonte: The Future of Jobs Report October 2020, World Economic Forum (4): Fonte: 2019 Gallup 2018

L’apprendimento continuo al centro: gli interventi di Massimiliano Tarantino e Antonio di Stefano

Durante il webinar, sono intervenuti Massimiliano Tarantino e Antonio di Stefano: i loro interventi hanno sottolineato l’importanza di investire sulla formazione continua e della componente umana come strumento di contrasto all’automazione dei processi lavorativi. 

Per Massimiliano Tarantino, Direttore di Feltrinelli Education, piattaforma fisica e digitale di servizi formativi, è fondamentale porre al centro il lifelong learning con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza di questo strumento a livello nazionale. Per lui, la formazione non può essere relegata ad una sola fase della propria vita, richiede flessibilità e impegno continuo, ma soprattutto la volontà di “studiare per sé stessi” per arricchire non solo il proprio bagaglio professionale, ma anche quello personale. 

Antonio di Stefano, fondatore di PeopleRise, società facilitatore di progetti di trasformazione che coinvolgono persone e organizzazioni, ha invece posto l’attenzione sull’importanza di coinvolgere le aziende nel processo di formazione, con l’obiettivo di creare un percorso virtuoso che vede l’azienda come un “organismo vivente” in grado di adattarsi ai continui cambiamenti, senza perdere la componente umana, anche nell’approccio ai proprio dipendenti. Per lui, la strada da intraprendere è quella che pone l’attenzione alle “soft skills” per perseguire, oltre all’innovazione pratica e tecnologica, anche l’innovazione delle persone.

Scopri tutti gli altri episodi di "The Way Out"

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