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Sociale

Aree Interne: un’analisi dello spopolamento dei Comuni e vincoli di bilancio

Immagine di un borgo dall'alto
Immagine di un borgo dall'alto

Le Aree Interne comprendono oltre 3.800 comuni italiani, circa la metà del totale, dove vivono più di 13 milioni di persone. Si tratta di territori lontani da servizi fondamentali – scuole superiori, ospedali e collegamenti ferroviari – e per questo più vulnerabili sul piano economico e sociale. La loro presenza è diffusa in tutto il Paese, ma più concentrata nel Mezzogiorno e nelle zone montane.

Le problematiche principali demografiche: spopolamento e invecchiamento

Negli ultimi decenni, le Aree Interne hanno perso popolazione in misura molto più accentuata rispetto ai centri urbani. Giovani e famiglie si spostano verso i Centri urbani in cerca di lavoro, servizi e opportunità, lasciando dietro di sé comunità sempre più anziane. Nei Comuni Ultraperiferici, i minori di 14 anni in media non superano il 10% del totale della popolazione; specularmente, nelle Aree Interne sussiste una incidenza di over 75 maggiore rispetto ai Centri. Il risultato è uno squilibrio generazionale che mette a rischio la sostenibilità sociale e la capacità stessa di presidiare il territorio.

Indice di fragilità comunale

Lo spopolamento si intreccia con altri fattori di vulnerabilità. Secondo l’Indice di fragilità comunale dell’Istat, le Aree Interne registrano valori medi più elevati rispetto ai Centri, soprattutto per la difficoltà di accesso ai servizi, la minore occupazione e la debolezza del tessuto produttivo. Nel Mezzogiorno, le fragilità sono diffuse, ma nelle aree più periferiche assumono caratteri strutturali.

Bilanci locali sotto pressione per i Comuni delle Aree Interne

Dal punto di vista finanziario, i comuni delle Aree Interne dispongono di minori risorse proprie e dipendono in misura maggiore dai trasferimenti statali o regionali. La loro capacità di riscossione è più bassa, i valori catastali più contenuti e le basi imponibili ridotte. Ne deriva una minore autonomia e una maggiore rigidità della spesa, che limita la possibilità di investire in servizi sociali, istruzione o infrastrutture, aumentando la difficoltà a contrastare l’abbandono di questi territori.

Il piano strategico nazionale: SNAI e PNRR

La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), avviata nel 2014 e proseguita nella programmazione 2021–2027, punta a fornire una strategia di supporto e sviluppo per le aree periferiche e ultraperiferiche a rischio di declino demografico. A questa si affiancano alcune misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedicate alle aree più svantaggiate. Tuttavia, le sfide restano complesse: per rendere attrattive le Aree Interne occorrono collegamenti efficienti, infrastrutture digitali, scuole, asili e presidi sanitari di prossimità.
 

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