Sostenibilità
Risorsa idrica: analisi e proposte della Community Valore Acqua per l'Italia
Risorsa idrica: un Libro Bianco per dare indicazioni utili ai rappresentanti delle Istituzioni e ai business leader. Scopri di più.
Crisi idrica: le analisi e le proposte del Libro Bianco della Community Valore Acqua per l'Italia per allontanare il Paese dall’emergenza
Intesa Sanpaolo prende parte al progetto come main partner e mette a disposizione la sua esperienza anche per la finanza sostenibile e l’economia circolare
Il 2022 sembrava un anno particolarmente negativo per la siccità ma con le prime piogge autunnali qualcuno aveva creduto che il problema si fosse risolto da solo. Invece l’inverno 2022-2023 ha messo le basi per un’altra crisi idrica, con pochissima neve, laghi e fiumi ai minimi storici, invasi semivuoti, le prime ordinanze per contenere i consumi.
L’anno scorso l’agricoltura ha subito danni per 6 miliardi di euro. Il 40% della popolazione ha sofferto di carenza idrica e 5 Regioni hanno dichiarato lo stato di emergenza per siccità. La produzione di energia idroelettrica è crollata del 36,3% e la quota di fonti energetiche rinnovabili è scesa di 4,4 punti.
Il tema della gestione delle risorse idriche entra quindi a pieno titolo nell’agenda politica nazionale, con caratteristiche strutturali alle quali solo azioni di medio-lungo periodo possono dare una risposta.
Utilizzo di acqua in Italia
11,6 Miliardi m3
5,5 Miliardi m3
5,2 Miliardi m3
2,2 Miliardi m3
Utilizzo di acqua per settore di riferimento in Italia (miliardi di m3, 2021 o ultimo anno disponiibile. Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ISTAT 2023.
Un Libro Bianco per dare indicazioni utili alle istituzioni e ai business leader
E’ proprio ai decisori politici ed economici che si rivolge il Libro Bianco 2023 prodotto dalla Community Valore Acqua per l’Italia promossa da The European House – Ambrosetti, e presentato il 22 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, ai business leader, alle Istituzioni nazionali ed europee di riferimento, chiamati a confrontarsi sulla situazione attuale e sulle priorità d’azione per la filiera estesa dell’acqua in Italia.Giunto alla quarta edizione, quest’anno il Libro Bianco si avvale per la prima volta del contributo di Intesa Sanpaolo.
Per la banca, la gestione e il coordinamento di progetto sono stati curati dalla struttura Institutional Special Projects and Policies della Direzione Institutional Affairs, la componente scientifica è stata affidata alla Direzione Studi e Ricerche.
Data l’ampia trasversalità dell’iniziativa è stato costituito un gruppo di lavoro che ha coinvolto anche Intesa Sanpaolo Innovation Center, la Divisione IMI – Corporate & Investment Banking, la Divisione Banca dei Territori e SRM.
Servono investimenti: dal PNRR un’opportunità che vale quasi 8 miliardi di euro
L’Italia si posiziona come il 2° Paese più idrovoro d’Europa dopo la Grecia, con prelievi d’acqua potabile per abitante quasi doppi della media europea. In più l’acqua viene distribuita da una rete idrica vetusta e poco efficiente: il 60% della rete ha più di 30 anni e il 25% ha più di 50 anni, con un tasso di perdite del 41,2% nella distribuzione (quart’ultimo peggior Paese in Europa).
Obsolescenza della rete idrica italiana
> 30 anni
> 50 anni
Il 60% delle infrastrutture della rete idrica italiana ha più di 30 anni.
Il 25% delle infrastrutture della rete idrica italiana ha più di 50 anni (fino a 40% nei centri urbani).
Obselescenza della rete idrica italiana in fase di distribuzione, 2020. Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ISTAT 2023.
I gap infrastrutturali sono in buona parte causati da investimenti troppo bassi: per allinearsi alla media UE sarebbero necessari 1,3 miliardi di euro aggiuntivi all’anno.
Un aiuto arriva dal PNRR. L’Osservatorio Valore Acqua per l’Italia ha quantificato in 7,8 miliardi di euro i fondi del PNRR direttamente riconducibili ad azioni per una gestione più efficiente e sostenibile della risorsa idrica. Le somme più rilevanti sono 2,5 miliardi per la gestione del rischio alluvione e riduzione del rischio idrogeologico; 2 miliardi per la sicurezza dell’approvvigionamento; 900 milioni per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione.
Aiutare le imprese a investire nella sostenibilità: il sostegno di Intesa Sanpaolo
I finanziamenti del PNRR non bastano però a placare la “sete” di investimenti del comparto idrico. In Italia e nel resto d’Europa le previsioni indicano la necessità di triplicare le spese nel decennio in corso e questo fabbisogno sempre maggiore di fondi dovrà seguire logiche di sostenibilità. Il Gruppo Intesa Sanpaolo dà un contributo importante in questa direzione, avendo garantito erogazioni per la green economy per 6,1 miliardi di euro nel 2021 (oltre 28 miliardi cumulati nel decennio), con l’attuazione di diverse soluzioni per incentivare le imprese a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, legando a benefici economici il raggiungimento degli obiettivi.
Il Gruppo ha costituito anche il Laboratorio ESG per accompagnare le imprese in un percorso di transizione sostenibile. Inoltre, per incentivare gli investimenti per la transizione energetica, nel 2022 è stato avviato il programma Motore Italia Transizione Energetica, supportato da un plafond di 10 miliardi di euro.
In linea con le azioni messe in campo a sostegno delle imprese, all’interno del Libro Bianco 2023 della Community Valore Acqua per l’Italia, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha condotto un approfondimento del contesto normativo relativo alle concessioni idriche e ha realizzato uno studio per determinare la correlazione tra l’ammontare degli investimenti e gli anni residui di concessione. E' stato analizzato il quadro normativo UE sulla Tassonomia per verificare l'allineamento delle aziende del comparto acqua ai criteri tecnici e la coerenza dei relativi investimenti. Inoltre, è stata realizzata un’indagine sulla percezione degli operatori in merito alla corrispondenza dei futuri investimenti rispetto al quadro previsto dalla tassonomia UE.
Economia circolare e tecnologie digitali
Gli investimenti, pubblici o privati, devono essere accompagnati da un nuovo modello di gestione circolare che il Libro Bianco riassume in 5 azioni:
1. Raccolta: efficientare la gestione delle acque piovane, oggi recuperate solo per l’11%. Già nel 1971 la Conferenza Nazionale delle Acque aveva valutato che, per soddisfare le esigenze dei successivi anni ‘80, si sarebbe dovuta raggiungere una capacità di invaso 3,2 volte quella attuale. Non se ne è fatto nulla.
2. Ripristino: avanzamento del sistema di depurazione per il ritorno alla fonte di acqua di alta qualità. Oggi 1,3 milioni di cittadini sono sprovvisti del servizio, concentrati per l’80% nel Sud
3. Riuso: facilitazione del riutilizzo delle acque reflue depurate: oggi solo il 4% è destinato al riutilizzo diretto, a fronte di un potenziale del 23%
4. Recupero: valorizzazione dei fanghi di depurazione delle acque reflue e conseguente recupero di materia o energia. Il 53,4% dei fanghi è ancora destinato a smaltimento
5. Riduzione: minori prelievi grazie all’efficientamento degli usi e a una riduzione delle perdite di rete tramite innovazione, digitalizzazione ed efficientamento tecnologico (Smart&Digital Water).
Le 5 R verso il modello "Circular water"
Efficientamento della gestione delle acque meteoriche e risposta all'impermiabilizzazione del suolo
Avanzamento del sistema di depurazione per il ritorno alla fonte di acqua di alta qualità
Facilitazione del riutilizzo delle acque reflue depurate per lo stesso o per un differente impiego
Valorizzazione dei fanghi di depurazione delle acque reflue e recupero di materia
Riduzione dei prelievi, dei consumi, e delle perdite idriche tramite innovazione ed efficientamento tecnologico
Le 5 R per la transizione al modello " Circular Water" 2022. Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti su dati ISTAT 2023.
Il paradigma "Smart & Digital water"
Sistema urbano
- manutenzione dell'acquedotto
- efficientamento del sistema di depurazione e fognatura
- altro
- diffusione su larga scala del modello di "Agricoltura 4.0" con stazioni meteo, sensori e automazione
- altro
Ecosistemi digitali per l'integrazione di tecnologie orizzontali con servizi verticali
Sistema agricolo
- transizione a sistemi di irrigazione a goccia e fertirrigazione
- altro
- installazione di smart meter ed efficientamento della contabilizzazione
- altro
Ecosistemi digitali per l'integrazione di tecnologie orizzontali con servizi verticali
Obiettivi: riduzione delle perdite e degli sprechi, riduzione dei consumi e dei prelievi, tracciamento e efficientamento gestionale dei consumi.
Il paradigma "Smart & Digital water". Fonte: elaborazione The European House - Ambrosetti 2023.
L’impegno di Intesa Sanpaolo per la circular economy
Per sviluppare l’economia circolare, Intesa Sanpaolo ha costituito un plafond che accompagna le imprese che desiderano dedicare risorse all’innovazione circolare. Il Gruppo ha destinato 6 miliardi per finanziare questi progetti, che devono soddisfare determinati criteri tra i quali alcuni sono relativi proprio alla gestione circolare della risorsa idrica, come l’adozione di tecnologie per monitorare i consumi e gli sprechi e azioni per la riduzione delle perdite di rete.
La transizione circolare è perseguita anche grazie a Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del Gruppo che presidia tutte le attività in ambito Circular Economy.
I progetti di Intesa Sanpaolo non si fermano ai confini nazionali: la banca ad esempio ha supportato nella trasformazione del business in ottica circolare la utility britannica Thames Water (responsabile dell’approvvigionamento idrico pubblico e del trattamento delle acque reflue nel Regno Unito).
Data ultimo aggiornamento 8 ottobre 2024