Smart working: com’è andata nei primi mesi in Italia
Sono quasi due milioni le persone in smart working in italia - o più correttamente remote working - dall’inizio del lockdown. La recente decisione del Governo di prolungare lo stato di emergenza non ha ancora portato a una definizione chiara delle nuove regole in merito alla contrattualizzazione del cosiddetto lavoro agile. Quello che sappiamo per certo è quanto la vita sia radicalmente cambiata per tutti questi lavoratori.
Vantaggi e svantaggi del lavoro in smart working
Come accade di fronte a tutti i grandi cambiamenti della vita, anche in questa situazione è vivo il dibattito sui benefici e sui costi del nuovo regime lavorativo; da una parte risparmio e famiglia, dall’altra orari spesso più estesi e connessione sempre presente.
L’associazione Cifa, con il supporto del sindacato Confsal e del fondo interprofessionale Fonarcom, ha promosso una ricerca realizzata dal Centro studi InContra e dedicata proprio a questo, intitolata “Smart working 2020: capire il presente per progettare il futuro” e presentata nell’ambito del progetto #IlLavoroContinua.
Sono emersi dati davvero interessanti, che abbiamo sintetizzato con un’infografica.
Altri studi hanno evidenziato risultati in parte simili, come ad esempio l’approfondimento condotto in Italia dalla Fondazione Bellisario e una ricerca che ha messo a confronto Italia e Usa facendo emergere come siano radicati sterotipi e abitudini, ma anche come questo momento offra una preziosa occasione per affermare nel tempo importanti conquiste in tema di flessibilità e maggior autonomia nella gestione delle diverse attività.