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Sport

Jannik Sinner: sei stagioni nel segno del successo

Immagine di Sinner con la coppa del torneo di Rotterdam 2024
Immagine di Sinner con la coppa del torneo di Rotterdam 2024

Contenuto realizzato in collaborazione con la redazione di Ubitennis diretta da Ubaldo Scanagatta

Era il 24 aprile 2019 quando Jannik Sinner si affacciava per la prima volta tra i “grandi” del tennis mondiale. Quel giorno l’altoatesino fece infatti il suo esordio nel circuito ATP nel torneo di Budapest. Lo fece vincendo e lanciando così subito un segnale importante nonostante la giovanissima età: nemmeno 18 anni. Meno di un mese dopo arrivò poi l’esordio nel torneo più significativo per i giocatori italiani, gli Internazionali di Roma. E anche in quel caso l’andamento e il risultato del match furono premonitori: rimonta dopo il primo set perso e match point annullato con il coraggio di chi sa di essere un predestinato. Cinque anni e mezzo dopo, quel ragazzino con i capelli ricci e rossi è diventato un campione affermato di questo sport, il suo numero 1. 

L'anno della consacrazione

Il 2024 è stato l’anno della consacrazione assoluta. Sinner è diventato campione Slam, vincendo sia lAustralian Open che lo US Open, ed ha mantenuto un rendimento altissimo per tutta la durata della stagione riuscendo a raggiungere e a consolidare il primato nel ranking mondiale. Ha così concluso l'anno da numero 1 legittimando il suo status con un vero e proprio trionfo alle Nitto ATP Finals di Torino. E per finire in bellezza è arrivata anche la vittoria in Coppa Davis con la nazionale. Si è quindi conclusa la sesta stagione della carriera – tanto giovane quanto già ricca di traguardi raggiunti – di Sinner. Un viaggio fin qui bellissimo (e destinato a riservare ancora tante soddisfazioni) fatto di 107 tornei disputati, 18 titoli conquistati e 343 partite giocate di cui ben 263 vinte con il 77% di successi. Proviamo allora a darne conto in termini statistici assumendo uno sguardo complessivo su questi sei anni nel circuito. 

Le statistiche

I numeri restituiscono bene due caratteristiche fondamentali di Jannik: la versatilità e la continuità di rendimento. L’azzurro è infatti capace di adattarsi a tutti i contesti di gioco a partire dalla superficie e, inoltre, difficilmente attraversa periodi altalenanti mantenendosi sempre su standard elevati. Si spiega così il fatto che tra gli eventi a cui ha partecipato almeno tre volte in questi sei anni solo in uno – Parigi Bercy – ha una percentuale di vittorie inferiore al 60%.

A ulteriore conferma del fatto che Sinner sia iper-competitivo su tutti i campi ci sono le prestazioni negli Slam – le prove in assoluto più importanti su cemento, terra ed erba. In tutti e quattro i Major il 23enne di San Candido è infatti sopra al 75% di vittorie con una media del 77% (persino superiore a quella relativa ai tornei di categoria 1000, pari al 75%). Un dato che riflette quello del rendimento complessivo sulle varie superfici: 70% sull’erba, 71% sulla terra e 79% sul cemento, dove più vengono esaltate le peculiarità del tennis di Sinner.

Tra gli altri tornei che meritano di essere segnalati ci sono soprattutto il Masters 1000 di Miami e la Coppa Davis. Jannik ha vinto il primo proprio quest’anno dopo averne disputato la finale sia nel 2021 che nel 2023. Questi risultati lo portano ad avere una percentuale di vittorie in Florida vicina al 90%. Per quanto riguarda la competizione a squadre per nazionali, Jan ha perso soltanto una delle tredici partite giocate in singolare per l’Italia. Il feeling con la maglia azzurra è evidente e lo provano anche le tre affermazioni su tre raccolte nell’unica partecipazione all’ATP Cup (un’altra manifestazione a squadre) del 2022. Si sta sviluppando invece l’affiatamento con i tornei che si disputano in Italia. Le vittorie alle ultime Nitto ATP Finals di Torino hanno portato al 75% la percentuale di vittorie nella madrepatria e uno dei prossimi obiettivi sarà vincere anche a Roma, dove Jannik ha come miglior risultato i quarti di finale del 2022. 

Se per gli altri giocatori azzurri è sicuramente un piacere avere Sinner come compagno di squadra, non lo è affatto ritrovarselo come avversario. In questi sei anni, infatti, Jan non ha mai perso contro suoi connazionali battuti in 14 diverse occasioni. Non va molto meglio agli olandesi, sconfitti 9 volte su 9, e agli australiani, capaci di batterlo solamente in 3 delle 27 sfide totali. Il numero 1 aussie, Alex de Minaur, guida però l’elenco dei giocatori che non sono ancora riusciti a sconfiggere Jannik. Tra quelli che lo hanno affrontato almeno due volte, sono 41 quelli a secco e il povero de Minaur ha perso addirittura in 9 occasioni, seguito da Griekspoor con 6. Proprio gli ultimi due giocatori incontrati (e ovviamente battuti) da Sinner nell’ultima, straordinaria stagione. 

Sono invece solamente 12 i colleghi con cui l’azzurro ha un bilancio negativo negli scontri diretti. Tra questi non c’è Djokovic con cui la situazione è in equilibrio sul 4-4, mentre c’è l’amico e rivale (del presente e del futuro) Carlos Alcaraz (per il momento avanti 6-4 negli head-to-head) ma ogni partita tra loro due è uno spettacolo a sé stante. 7 giocatori di questo elenco sono ancora imbattuti contro Sinner ma solo due lo hanno affrontato in più di una singola occasione. Si tratta di Auger-Aliassime e di Rafa Nadal, l’unico che sicuramente Jan non potrà mai battere. Per tutti gli altri, invece, l’azzurro è – tennisticamente parlando – una minaccia da evitare. È l’effetto che fanno i numeri 1 sugli avversari. 

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