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Cultura

Mario Schifano in mostra alle Gallerie d'Italia di Napoli

Mario Schifano, Gaston a Cavallo 1986, Modena, collezione Emilio Mazzoli ®ArchivioMarioSchifano © MARIO SCHIFANO, by SIAE 2023
Mario Schifano, Gaston a Cavallo 1986, Modena, collezione Emilio Mazzoli ®ArchivioMarioSchifano © MARIO SCHIFANO, by SIAE 2023

Alcuni dei maggiori capolavori del maestro Mario Schifano sono in mostra alle Gallerie d’Italia di Napoli dal 2 giugno al 29 ottobre 2023 in un’esposizione temporanea dal titolo Mario Schifano: il nuovo immaginario. 1960-1990.

Un’occasione imperdibile per avvicinarsi al percorso artistico del pittore, per alcuni aspetti meno conosciuto, che lo pone fuori dagli schemi del formalismo borghese della sua epoca. L’artista, con il suo carisma e la sua creatività, ha saputo ergersi a vera e propria rockstar della pittura italiana e internazionale del XX secolo, sino a divenire uno dei protagonisti più iconici della Pop Art dei “favolosi anni Sessanta” e non solo. 

La curatela della mostra è affidata a Luca Massimo Barbero, curatore Associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea di Intesa Sanpaolo. Le opere presentate provengono dalla Collezione Intesa Sanpaolo, da importanti istituzioni culturali come il Museo del Novecento di Milano e la Galleria Internazionale d'Arte Moderna Cà Pesaro di Venezia, oltre che da gallerie d’arte e collezioni private nazionali e internazionali e l’esposizione è frutto anche della collaborazione con l’Archivio Mario Schifano.


Attraverso l’esposizione di oltre 50 suoi lavori - qui suddivisi tematicamente sala per sala - il visitatore può ripercorrere lo sviluppo concettuale e la versatilità espressiva dell’artista. A cominciare dai suoi primi rarissimi monocromi - letti da subito dalla critica anche come dei particolari, delle inquadrature - che non ancora trentenne ne decretarono l’interesse da parte dei più importanti galleristi, fra cui l’americana Ileana Sonnabend, dalla cui collezione proviene l’opera qui esposta Tempo Moderno, del 1962, che ha consacrato Schifano sulla scena internazionale dell’arte contemporanea. Si passa quindi al tema delle insegne - capeggiate da Esso e Coca Cola - e alle sperimentazioni paesaggistiche del nostro bel Paese, sino alla costante attenzione dell’artista per l’approfondimento della storia dell’arte, con i suoi lavori di rivisitazione della pittura classica, o mediante un’altra importante opera qual è Futurismo rivisitato, che si rifà ai maestri Giacomo Balla, Gino Severini e Carlo Carrà, introducendo il tema del movimento della figura umana.

Il percorso eclettico dell’artista

Mario Schifano, Picasso TV, 1974-1975, Terni, Collezione Tonelli ®ArchivioMarioSchifano © MARIO SCHIFANO, by SIAE 2023

Per la prima volta, in questa occasione, è esposto un nucleo di opere degli anni Settanta denominate Paesaggi TV, presenti nella Collezione Luigi e Peppino Agrati e oggi parte del patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo. Ne fanno parte lavori in cui il talento pittorico di Schifano raffigura alcuni suoi stessi scatti fotografici incentrati sulla nuova serialità omologata della televisione, con un focus particolare su fatti di cronaca e sulla pubblicità. In queste opere è possibile notare le influenze artistiche di maestri quali Giorgio De Chirico, Leonardo Da Vinci e Pablo Picasso.

 

L’esposizione prosegue nel grande salone Toledo al piano terra con le opere di maggiori dimensioni, compresi tre grandi teleri contemporanei, realizzati da Schifano a partire dai primi anni Settanta, sino agli inizi degli anni Novanta. Emergono qui le numerose contaminazioni con i maggiori poeti e intellettuali del suo tempo, a cominciare dalle incursioni nella nascente cultura pop americana, che scaturiscono da incontri e confronti artistici con importanti figure come Andy Wharol, Truman Capote, Mick e Bianca Jagger.

 

È proprio attingendo alla dilatazione raffigurativa degli spazi urbani e paesaggistici, tipica della nuova tendenza d’oltreoceano degli anni Cinquanta, che Schifano diviene, nel decennio successivo, assoluto precursore in Europa nella realizzazione di grandi opere su tela. Quelle esposte in questa mostra sono il frutto di una committenza del 1990 e si sono miracolosamente salvate da un incendio che ha distrutto gran parte di questa produzione: qualche danneggiamento è tuttora visibile, ma è l’artista stesso a considerare questi segni come emblema della vitalità delle sue opere, sopravvissute alle fiamme.

 

Un altro interessante aspetto, meno noto al grande pubblico, è quello dell'attenzione che Schifano aveva verso i mezzi televisivi. In alcune delle opere in mostra l’artista sovrappone la pittura di grandi dimensioni a immagini televisive scelte da lui nel flusso ininterrotto delle trasmissioni, quasi a voler sfidare i nuovi formati altamente scenografici e spettacolari proposti dalle realtà tecnologiche.

 

Una mostra-evento, dunque, di rara originalità e completezza espositiva, con la presenza di numerosi capolavori, molti dei quali inediti. Un allestimento narrativo intenso e coinvolgente, reso possibile anche da nuovi recenti studi sull’artista grazie all’Archivio Mario Schifano di Roma e dalla particolare struttura architettonica di Gallerie d’Italia di Napoli, in grado di offrire in ciascuna sala tematica spazi di silenzio e di contatto introspettivo con le opere. 

Non il silenzio monumentale, ma uno iato, stanza per stanza, spazio dopo spazio, che possa offrire al pubblico più ampio un respiro, un ri-pensamento. Una sorta di ‘contatto di vocali’ attraverso cui esporre l’intensità di un artista tutt’altro che variabile e multiforme, ma anzi dalla coerenza così potente da potersi permettere ogni libertà.

Luca Massimo Barbero - curatore Associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea di Intesa Sanpaolo

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