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Cultura

Giovan Battista Moroni alle Gallerie d’Italia di Milano

Giovan Battista Moroni Ritratto di Gian Gerolamo Grumelli (Il cavaliere in rosa) 1560 Collezione Lucretia Moroni in concessione al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano
Giovan Battista Moroni Ritratto di Gian Gerolamo Grumelli (Il cavaliere in rosa) 1560 Collezione Lucretia Moroni in concessione al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

Le opere di Giovan Battista Moroni, artista che ha lasciato il segno nella pittura italiana del Cinquecento, sono in mostra alle Gallerie d'Italia di Milano dal 6 dicembre 2023 al 1° aprile 2024

La mostra “Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo” intende celebrare l’artista bergamasco, che è tra i maggiori interpreti della pittura rinascimentale lombarda, le cui opere sono esposte nei maggiori musei di tutto il mondo.  

Le Gallerie d'Italia di Milano rendono onore all'artista presentando la mostra a lui dedicata più̀ completa che sia mai stata realizzata, incentrata sul tema dei ritratti, di cui esiste una produzione importante. L’autore stesso definiva queste opere “ritratti in azione”, cioè moderne raffigurazioni di personaggi che, attraverso un gesto, uno sguardo, entrano in contatto con lo spettatore superando la lontananza emotiva e la staticità della ritrattistica ufficiale del tempo.  

1. 2. Foto Studio Da Re © 2021 FAI- Fondo per l’Ambiente Italiano
3. Foto ©Mauro Ranzani

Alle Gallerie d’Italia di Milano in mostra i capolavori cinquecenteschi di Moroni

Giovan Battista Moroni Devoto in contemplazione del battesimo di Cristo 1555 circa, Collezione Privata

L’esposizione alle Gallerie d'Italia segue un percorso tematico: che parte dalla formazione, proseguendo per i primi ritratti, fino al tema delle scrittrici e i letterati e si conclude con il crocifisso. 


Se era noto soprattutto per la sua innovativa attività di ritrattista, Moroni è stato però anche un pittore di importanti opere devozionali e la mostra milanese intende restituire un’immagine a tutto tondo del pittore, a partire dai suoi esordi presso la bottega del maggiore pittore bresciano del Cinquecento, Alessandro Bonvicino detto il Moretto, di cui è considerato erede, per proseguire con il confronto con altri artisti contemporanei di area lombarda quali Lorenzo Lotto e Gerolamo Savoldo
 

Nei suoi primi esperimenti Moroni non ha potuto fare a meno di ispirarsi agli esempi – peraltro di altissima qualità – di Lorenzo Lotto e del Moretto. I due pittori erano amici, tanto che quando Lotto decise di lasciare Bergamo, dopo tredici anni trascorsi in quella città, suggerì ai suoi committenti di rivolgersi al pittore bresciano. La figura di Moroni lega quindi idealmente Bergamo e Brescia – designate Capitale Italiana della Cultura 2023 –, città che hanno condiviso per molti secoli l’appartenenza alla Repubblica di Venezia, sviluppando delle scuole artistiche autonome e indipendenti.


Negli anni passati la Royal Academy of Arts di Londra (nel 2014) e la Frick Collection di New York (2019) hanno reso omaggio alle opere di Moroni con mostre di grande successo. Un’ulteriore testimonianza della caratura internazionale di questo artista arriva dalla lista dei prestigiosi musei di tutto il mondo da cui provengono i quadri prestati alle Gallerie d’Italia per l’allestimento della mostra milanese: le opere sono infatti state messe a disposizione dalla National Gallery di Londra, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dai musei Gemäldegalerie - Staatliche Museen di Berlino e dal Louvre di Parigi, e ancora dal Prado a Madrid, e negli Stati Uniti dalla National Gallery of Art di Washington e dal Philadelphia Museum of Art


L’esposizione è curata da Arturo Galansino e Simone Facchinetti e si inserisce nelle iniziative di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, "Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica" e in Partnership con Accademia Carrara di Bergamo e Fondazione Brescia Musei.

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