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Cultura

Andy Warhol: il maestro della Pop Art celebrato a Napoli

Immagine iconografica della Mostra dedicata ad Andy Warhol
Immagine iconografica della Mostra dedicata ad Andy Warhol

Andy Warhol (ed Elvis Presley) a Napoli. Le Gallerie d'Italia - Napoli di Intesa Sanpaolo accolgono a partire dal 25 settembre e fino al 16 febbraio 2025, un eccezionale nucleo di opere del maestro della Pop Art dedicate ad uno dei più grandi interpreti del rock-and-roll mondiale e a personaggi e temi iconici del Novecento. I lavori esposti fanno parte della “Collezione Luigi e Peppino Agrati”, una raccolta enciclopedica d’arte contemporanea formata tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento e confluita, grazie al lascito del Cavalier Luigi Agrati, nel patrimonio storico-artistico tutelato e valorizzato da Intesa Sanpaolo. 

Elvis Presley da Los Angeles a Napoli con Warhol

Questa esposizione rientra nel progetto Vitalità del Tempo, a cura di Luca Massimo Barbero, che propone al pubblico inediti sguardi sulle opere delle collezioni. In questo caso siamo d’innanzi ad una rarità assoluta. La storia parte nel settembre del 1963 alla Ferus Gallery di Los Angeles dove si tenne la grande mostra Andy Warhol: Elvis Paintings, dedicata ad Elvis Presley, che, in una sorta di happening originale, celebrava colui che si apprestava a diventare il grande protagonista del panorama artistico internazionale. La mostra fu interamente dedicata ad Elvis, che venne rappresentato in tutte le 22 opere presenti, ingigantito e moltiplicato sempre nello stesso fotogramma, tratto da un'immagine pubblicitaria del film Flaming Star del 1960.

La peculiarità dell’esibizione e la sua originalità consistevano nel fatto che l’artista stava sperimentando in quel periodo un eclatante fondo argento per le sue opere e che per la prima volta lavorava sulla ripetizione dello stesso protagonista sulla stessa tela. Nasce così una serie rarissima, divenuta immediatamente ricercata e musealizzata, che si andava a unire al firmamento delle opere celebrative delle grandi personalità, diventate poi eterne ed emblematiche del lavoro di Andy Warhol. Elvis in questo caso emerge e sembra sospeso in uno sfondo senza tempo, quasi futuribile, di un argento metallico, lo stesso con cui l’artista dipinse tutta la sua Factory, creando addirittura nuvole fluttuanti con cuscini gonfiabili. L’argento, a differenza degli altri colori, è atemporale, privo di ogni riferimento naturale, e reso prezioso da una sorta di lapidea collocazione nello spazio e nella luce.

Artwork © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2024.

“Triple Elvis” in esposizione a Napoli

Il Triple Elvis - esposto a Napoli - è caratterizzato da una storia significativa: è stato parte della grande mostra Andy Warhol: Elvis Paintings e dopo essere entrato quasi immediatamente nella collezione di Leo Castelli, il grande gallerista e deus ex machina promotore dell’arte americana del Secondo Dopoguerra, nel 1971 è stato acquistato da Peppino Agrati. Questi lavori di Andy Warhol sono caratterizzati anche da un particolare valore artistico e storico: nell’anno successivo alla sua prima esposizione l'opera Triple Elvis ha rappresentato nelle pubblicazioni e nelle mostre antologiche, incluse le grandi rassegne della Tate Gallery di Londra (1971) e del Whitney Museum di New York (1984).

Negli ultimi vent’anni è stato brevemente esposto solo in due occasioni e questa è una nuova rara opportunità per ammirarlo presso le Gallerie d'Italia di Napoli, insieme ad altre opere provenienti dalla stessa collezione Agrati, qui riunite per la prima volta.  L’esposizione apre con due celebri opere grafiche, la straordinaria serie Electric Chair dove l’immagine forte di una sedia elettrica diventa icona politica ma anche una meditazione sull’umanità e sulla morte, resa magistralmente pittorica dai fondi che Warhol tratta in un modo cromatico e gestuale del tutto inedito. Contestualmente sono presenti le due serie più celebri dedicate ai grandi personaggi: quella di Mao, che viene eseguita nel 1972, anno del celeberrimo viaggio di Nixon in Cina, nazione allora considerata antagonista alla politica americana e l’universalmente celebrata serie di Marylin, che consacra, insieme ad Elvis, il grande firmamento dei miti hollywoodiani, divenuti oggi emblema dell’artista americano.

Warhol è ritratto anche in una piccola e delicata opera di Duane Michals, fotografo americano, in cui l’artista appare e scompare. Concludono l’antologia due Vesuvius della collezione Intesa Sanpaolo, a testimonianza dell’importante legame che l’artista ebbe non solo con l’Italia ma soprattutto con la città di Napoli, grazie anche a personalità di spicco come Lucio Amelio che lo coinvolse in una serie di esposizioni fondamentali per la storia della città

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