Nel 2023 il turismo ha raggiunto 1.300 milioni di arrivi internazionali, ovvero quasi l’89% del dato 2019, un recupero che nel primo trimestre di quest’anno è salito al 97%. Guardando all’intero 2024, l’Organizzazione mondiale del turismo stima che si arriverà a oltrepassare del 2% i valori pre-Covid.
L’Italia, considerando anche i flussi domestici, nel 2023 era al quarto posto in Europa per numero di arrivi nelle strutture ricettive (126,7 milioni, il 96,4% rispetto ai livelli 2019, quindi ancora inferiore ai livelli pre-pandemia), con un netto distacco dalla Francia, al primo posto con 178,8 milioni. Il nostro Paese era però al 3°posto se si considerano i giorni di presenza, cioè il numero di notti, pari a 446,1 milioni (in questo caso la prima posizione era della Spagna con 484,2 milioni di notti), e questo è un dato che invece era già superiore ai livelli precedenti la pandemia (2,2% in più).
Lo scenario sviluppato da SRM stima per l’Italia un proseguimento, nel 2024, della crescita delle presenze turistiche che raggiungerebbero 467,2 milioni, vale a dire il +3,6% rispetto al 2023 e il 107% rispetto al dato del 2019. Un risultato che evidenzia però un andamento del turismo nazionale più debole di quello estero. La componente domestica si stima che, con una crescita del 2,6% rispetto al 2023, possa finalmente superare anche se di poco i livelli pre-pandemici (101,6% rispetto al 2019). Le presenze turistiche internazionali hanno invece una crescita più robusta, con un aumento del 4,5% rispetto al 2023, portandosi su livelli pari al 112,2% rispetto a quelli del 2019. Il contributo internazionale insomma si dimostra sempre più importante per lo sviluppo del settore.
Grazie a questi risultati, per il 2024 si stima la realizzazione di un Pil turistico di 104,5 miliardi di euro, il 4,6% in più del valore del 2019.