Educazione
Con InspirinGirls aiutiamo le ragazze a realizzare le loro ambizioni
Intesa Sanpaolo insieme a Valore D in campo per valorizzare il ruolo delle donne nella vita e nel mondo del lavoro.
In Intesa Sanpaolo le donne rappresentano il 53% dell’intera popolazione aziendale e il 39,4% del totale dirigenti e quadri direttivi. L' impegno per l'equità di genere ci ha portati nel 2009 ad essere tra i soci fondatori di Valore D, la prima associazione di imprese in Italia che promuove una cultura inclusiva e l'equilibrio di genere nelle organizzazioni e nel nostro Paese. Oggi sono 217 le imprese che hanno aderito a Valore D con oltre due milioni di dipendenti.
Ed è proprio insieme a Valore D che ci siamo attivati per promuovere nel nostro Paese InspirinGirls, un programma nato in Inghilterra nel 2013 che ha l’obiettivo di costruire un ponte concreto tra scuola e mondo del lavoro e creare nelle ragazze la consapevolezza del proprio talento liberandole dagli stereotipi di genere che frenano la loro ambizione. A tale scopo, donne affermate nel mondo del lavoro raccontano nelle scuole la loro esperienza di vita e carriera.
È sempre bello ed entusiasmante parlare coi ragazzi, scorgere la loro curiosità e il loro interesse, smontare quelle convinzioni che a volte si sono radicate in loro senza che se ne siano accorti.
La battaglia contro gli stereotipi deve partire da qui, dalla scuola. E volentieri diamo loro una mano…semplicemente raccontando di noi, persone comuni che lavorano con impegno e passione, che credono che i sogni meritino di essere perseguiti e che ogni giorno dimostrano a se stesse che tutto è possibile…basta crederci!
Seconda e terza media, il momento di fare scelte delicate per il proprio futuro
Il progetto si rivolge alle ragazze e ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado. L’età che va dai 12 ai 14 anni è molto delicata, perché qui si compie la prima scelta che influenzerà il loro futuro professionale e non solo, la scelta della scuola superiore, del "cosa voglio fare da grande". Molte ragazze e molti ragazzi, infatti, pensano che il mestiere dei loro sogni non sia adatto a loro o non sia raggiungibile, o che la loro passione non possa essere valorizzata nel mondo del lavoro. Avere in classe una persona che racconti il proprio percorso di studi e carriera aiuta ad ampliare il proprio orizzonte.
Incontrare le classi, nell’ambito del programma di InspirinGirls, è un viaggio nel futuro, dove tutto è ancora da costruire e dove tutto è ancora possibile: non c’è traguardo che non possa essere raggiunto, non c’è sfida che non possa essere colta. Bisogna crederci e non mollare mai.
Per questo centinaia di donne volontarie provenienti da diversi settori e professioni– tra cui molte colleghe di Intesa Sanpaolo – hanno accettato di tornare sui banchi di scuola come "Role Model", ovvero come esempio di realizzazione professionale e personale, parlando a ragazze e ragazzi della propria vita e del proprio lavoro, dei percorsi di carriera e di come bilanciano la loro vita lavorativa con le altre responsabilità.
Ogni volta che ho incontrato una classe, sono uscita convinta di aver fatto una cosa importante, ancor più da remoto, causa emergenza Covid: InspirinGirls è un’occasione per ragionare insieme alle ragazze e ai ragazzi su valori ed esperienze concrete e sul loro futuro.
I ragazzi sono sorprendenti: i loro dubbi e le loro curiosità sono una miniera preziosa, c’è un grande bisogno di confronto e di testimonianze positive.
Stereotipi e pregiudizi, le materie STEM restano “roba da uomini”
Secondo i dati raccolti da InspirinGirls, già a 11 anni le ragazze non aspirano ad alcune professioni in base a stereotipi di genere. Solo il 31% delle ragazze tra gli 11 e i 14 anni giudica la matematica una materia divertente e piacevole, contro il 50% nell’età 7-10 anni. Il 57% degli insegnanti e il 51% dei genitori ammette di avere dei pregiudizi di genere inconsapevoli rispetto alle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Così – sempre come evidenziato nella ricerca svolta da InspirinGirls - anche se in Italia ci sono 140 donne iscritte al triennio universitario per ogni 100 uomini, contro una media mondiale di sole 93, le donne si laureano prevalentemente in materie umanistiche. La crescita della partecipazione femminile agli studi universitari è infatti ancora accompagnata da una sottorappresentazione nelle facoltà scientifiche, di ingegneria e statistica e una sovrarappresentazione in quelle umanistiche (psicologia, lingue, lettere, insegnamento). Con effetti sull’occupazione, dato che le materie STEM offrono maggiori sbocchi professionali, e sui livelli di retribuzione.
Data ultimo aggiornamento 24 maggio 2022
Intesa Sanpaolo per l'educazione
Ecco alcune iniziative che sosteniamo per diffondere l'educazione e la conoscenza, garantire il diritto allo studio e sostenere la ricerca e le imprese del Paese