Solidarietà in Italia al tempo del Covid
È stata presentata la ricerca di IPSOS sulla solidarietà post Covid-19 durante l’evento organizzato da Intesa Sanpaolo “ I Colori dell’inclusione: dalla lettura dei bisogni all’innovazione sociale “.(visualizza la presentazione)
La ricerca svolta nell’ultima decade di novembre 2021, con un dettaglio approfondito su alcune province, tra cui Bergamo e Brescia particolarmente colpite dalla pandemia, si proponeva di capire qual è la percezione dei bisogni da parte dei cittadini e quali sono le aspettative di aiuto ai segmenti più fragili.
Prima di tutto si è indagato sulle conseguenze della pandemia. L’indagine indica che per circa l’80% degli italiani la pandemia ha determinato una serie di emergenze sociali oltre a quelle sanitarie e ha peggiorato la condizione delle persone più emarginate, secondo il 56% ha spinto più persone a impegnarsi per chi ha bisogno.
Un altro dato importante, secondo il 62% la pandemia ha dato ancor più valore alle organizzazioni del terzo settore nel supportare le istituzioni per l’aiuto ai segmenti più fragili e anche le grandi aziende private e le banche hanno mostrato la loro importanza in questa fase.
Ci sono tuttavia bisogni non coperti, innanzitutto l'inserimento lavorativo e l’assistenza alle donne vittima di violenza. L’analisi in dettaglio dei dati rileva qualche differenza tra zone e tra esigenze nazionali rispetto ai bisogni della propria zona di residenza.
Gli italiani conoscono la rete di aiuto presente sul territorio? Le risposte indicano che a seconda dei bisogni ci sono realtà diverse, ad esempio la maggior parte delle persone non saprebbe dove indirizzare chi ha bisogno di supporto digitale o è alla ricerca di lavoro, ma più facilmente saprebbe indicare dove chiedere aiuto per ricevere alimenti e beni di prima necessità o abiti. Si osserva che nelle province più colpite, Bergamo e Brescia, i cittadini sono più a conoscenza di realtà che possono contribuire a contenere il disagio.
L'impegno in prima persona è molto importante e negli ultimi 12 mesi il 59% degli italiani si è attivato attraverso attività di volontariato o donazioni. Rispetto al pre-pandemia chi fa volontariato o donazioni ha mantenuto lo stesso livello di impegno nonostante il periodo di restrizioni.
I dati mostrano che le aspettative degli italiani nei confronti delle aziende private e delle banche sono molto elevate, tre su quattro dicono che è importante che anche le aziende private/banche trasmettano valori di solidarietà e carità, il 76% che non pensino solo ai profitti, ma investano le proprie risorse economiche-tecniche-organizzative per aiutare le persone più bisognose sul territorio. In particolare, per essere socialmente responsabili i cittadini pensano che le aziende debbano attivare iniziative rivolte alla sostenibilità ambientale.
Aziende private e banche come possono impegnarsi? Quali sono le attività da privilegiare? La risposta prevalente (32%) è che devono supportare enti e associazioni del terzo settore mettendo a disposizione competenze tipiche del mondo privato, per il 25% fare beneficenza.
L'erogazione di denaro è importante, ma sembra ancora più importante il supporto che banche ed aziende possono dare aumentando il livello di competenza progettuale delle organizzazioni del terzo settore.
Intesa Sanpaolo è percepita come la banca che più di altre si impegna nelle iniziative per il sociale, un importante riconoscimento.
La ricerca fotografa una percezione di larga e diffusa emergenza sociale con bisogni sociali non coperti e diversificati, suggerendo di leggere con grande attenzione la realtà territoriale e i bisogni che i diversi territori esprimono, e attraverso le loro aspettative mostrando l’importanza del ruolo delle aziende e delle banche nel supportare il terzo settore.
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Data ultimo aggiornamento 17 gennaio 2022 alle ore 14:43:59