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Cultura

Sosteniamo l'edizione 2022 di Torinodanza

Da venerdì 9 settembre sino a mercoledì 26 ottobre l’ariosità di ritmiche internazionali e coreografie dai forti rimandi alle sfide sociali del presente avvolgono e danno luce alla città di Torino, regalando emozioni uniche in una nuova, coinvolgente edizione di Torinodanza Festival, a cura del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, la cui direzione è affidata ad Anna Cremonini.

Quella di quest’anno è un’edizione del Festival - nato nel 1987 - che può essere definita eccezionale per l’ampiezza, la versatilità e la ricercatezza della proposta complessiva: 32 rappresentazioni, 13 prime nazionali, 5 coproduzioni, 14 compagnie con artisti provenienti da 16 Paesi: Albania, Belgio, Burkina Faso, Corea, Francia, Giappone, Israele, Italia, Mali, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Senegal, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia.

Apertura in grande stile alle Fonderie Limone di Moncalieri, affidata al coreografo franco-belga Damien Jalet che porta in scena in prima nazionale Vessel, con un cast interamente giapponese. Si tratta di un’opera visionaria - che si avvale tra l’altro del talento pirotecnico del l’artista visivo Kohei Nawa - dedicata al rapporto radicale e troppo spesso incompreso fra natura, materia ed essenza umana.

Grande spazio alla conoscenza più profonda e antropologicamente più autentica della tradizione africana, in particolar modo nel legame viscerale esistente e persistente tra musica, mente e corporeità. Salia Sanou, artista del Burkina Faso, con il musical D’un rêve accende i riflettori sul tema, a lui da sempre caro, della tutela dei diritti civili, nonché sulle infinite potenzialità di rinascita dell’uomo grazie alla musica e alla danza (Fonderie Limone Moncalieri, 13 – 14 settembre, ore 20.45, prima nazionale). Il ballerino e coreografo sudafricano Gregory Maquoma porta anch’egli in prima nazionale Broken Chord, un affascinate viaggio musicale che racconta la storia della sua terra così amata e così ricca di contraddizioni e, al contempo, offre al pubblico un inedito sguardo sulle più urgenti e delicate questioni sociali e identitarie dei nostri tempi (Fonderie Limone Moncalieri, 27 – 28 settembre, ore 20.45, prima nazionale). Altro tema di grande interesse quello rilanciato da Amala Dianor, artista che ha creato una propria compagnia stabile in Francia e che nello spettacolo Siguifin coinvolge più coreografi, ciascuno con precise proposte sceniche, in una fresca e audace rappresentazione delle nuove generazioni di artisti africani che si stanno sempre più affermando in Europa (Fonderie Limone – Sala Grande, 13 – 14 ottobre, ore 20.45, prima nazionale).

Di pari intensità è Neighbours, spettacolo portato in scena con grazia e misura dai danzatori Brigel Gjoka e Rauf - “RubberLegz” Yasit - che si avventurano nel “sogno a due” fatto di gesti, movenze e abilità tecniche in grado di creare un unico respiro artistico e corporeo (Fonderie Limone Moncalieri, 16 – 17 settembre, ore 20.45, prima nazionale).

Dragons, della coreana Enu-Me Ahn, è uno spettacolo affidato all’energia di sette danzatori della Generazione Z - nati nel 2000 - con i quali immergersi nell’infinita storia geografica e millenaria che ha caratterizzato la figura del Drago (Fonderie Limone Moncalieri, 7 – 8 ottobre, ore 20.45, prima nazionale).

Anche l’Europa protagonista del Festival. Story, Story, Die, del norvegese Alan Lucien Øyen, riporta alle origini la mistica comune di danza e di teatro, sino a confondersi l’una nell’altro (Fonderie Limone Moncalieri, 25 – 26 ottobre, ore 20.45, prima nazionale). LoveTrain2020, attraverso musiche dei Tears for Fears, è uno spettacolo dell’israeliano Emanuel Gat che ripercorre le ritmiche e le suggestioni collettive degli anni Ottanta del secolo scorso (Fonderie Limone Moncalieri, 23 – 24 settembre, ore 20.45). L’artista francese transdisciplinare Christian Rizzo - coreografo, regista teatrale, ballerino, scenografo - porta in scena En son lieu, appassionante performance del breakdancer Nicolas Fayol sulla relazione viva e pulsante uomo-natura (Teatro Astra, 5 – 6 ottobre, ore 20.45, prima nazionale). Assai gradito ritorno quello dell’israeliano Hofesh Shechter, che regala un’opera, affidata ai talenti in formazione della sua compagnia, qual è Contemporary Dance 2.0 (Fonderie Limone Moncalieri, 21 – 22 ottobre, ore 20.45).

Italia sugli scudi col danzatore romano Damiano Ottavio Bigi, che diventa per l’occasione coreografo, oltreché interprete insieme a Łukasz Przytarski, dello spettacolo Un discreto protagonista (Fonderie Limone Moncalieri – Sala Piccola, 16 settembre, ore 22.15 e 17 settembre, ore 19.30 e ore 22.15, prima nazionale). Il napoletano Adriano Bolognino - classe 1995 - dirige lo spettacolo di danza femminile a quattro, ispirato alla poetica di Pessoa, Rua de Saudade (Teatro Carignano, 20 settembre, ore 20.45). L’artista di casa Ambra Senatore introduce in un interessante percorso ricco di scoperte sulla storia delle Fonderie Limone di Moncalieri: Fuori campo (Spazio esterno, 9 settembre, ore 19 e ore 22.15 e 10 settembre, ore 19.30 e ore 22.15). La danzatrice e coreografa toscana di formazione newyorkese Cristina Kristal Rizzo dirige la giapponese Megumi Eda nell’intenso spettacolo Monumentum – the second sleep (Fonderie Limone Moncalieri, 1° ottobre, ore 20.45, prima nazionale).

Un festival che avvince, ricco di soprese, in grado di coniugare pensiero, stupore, bellezza e leggerezza nella gratificante dimensione di un’esperienza. 

Per il programma completo visita il sito.

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