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Trovare ispirazione

In campo al fianco di Jannik Sinner

 Il 2023 ha sancito definitivamente l'ingresso di Jannik Sinner tra i più grandi campioni internazionali del tennis: in un solo anno è diventato numero 4 nella classifica ATP maschile, ha vinto 4 tornei ATP, raggiungendo quota 10 titoli (eguagliando il record italiano stabilito da Adriano Panatta), ha mostrato il suo talento nella finale delle NITTO ATP Finals di Torino contro Novak Djokovic e ha trionfato con i suoi compagni in Coppa Davis a Malaga, 47 anni dopo la prima vittoria della squadra italiana. Ma i risultati di questo incredibile atleta non accennano a fermarsi: il 2024 è cominciato con l'entusiasmante vittoria all'Australian Open di Sinner, che è diventato il terzo campione Slam del tennis italiano maschile di sempre.

Nonostante la sua giovane età, insomma, Sinner si distingue ormai per la sua eccellenza in campo. Ma come nasce e si forma un campione in grado di dare questi risultati? Intesa Sanpaolo ne ha parlato con Jannik in più occasioni, sapendo che il suo può essere un esempio di ispirazione non solonel tennis, ma per chiunque cerchi di orientarsi nel proprio percorso.

Non esiste una risposta semplice, come ci racconta Jannik, che da piccolo non pensava sarebbe arrivato a questi risultati: ha fatto tanta strada in poco tempo ed è stato un insieme di bravura, fortuna e lavoro insieme ad ottimi allenatori che l’hanno seguito in questi anni.

Un campione si forma innanzitutto allenando la sua curiosità: Jannik, nato nel 2001 a San Candido (Bolzano), da piccolo ha provato molti sport, dallo sci, al calcio al tennis, ha studiato e percorso strade diverse. Solo esplorando tante opportunità e guardandosi attorno ha compreso quale fosse la sua vera passione e l’ha coltivata, perché, anche nei momenti difficili, un torneo non lo fai perché “devi”, ma perché ti piace ciò che fai.

Un altro elemento fondamentale, secondo le parole di Jannik, è la costanza nell’allenamento. Sinner infatti, nonostante le sue doti naturali, dice di non credere particolarmente nel talento: si possono avere delle doti un po’ migliori rispetto ad altri, ma ciò che fa la differenza è il lavoro, che deve essere tanto e soprattutto di qualità.
 

Hai tanti dubbi [...] Entravo in campo, giocavo bene, mi sentivo bene ma perdevo la partita e alle volte ti fai delle domande: ‘ce la faccio a migliorare? cosa devo cambiare?’. Ma poi troverai il modo di andare avanti, capisci come ti devi allenare, magari alle volte anche meno, ma con più qualità. In tutte le cose ci sono i dubbi, non solo nel tennis: nel tennis giochi, vinci o perdi, però il giorno dopo ti puoi sempre allenare e questo è un vantaggio incredibile.

Jannik Sinner

Osservare e prendere esempio da chi ci sta attorno è un altro elemento del racconto di Sinner: guardare con attenzione i grandi campioni di questo sport, studiare il loro gioco, il loro modo di stare in campo e di affrontare le partite è una palestra importante tanto quanto l’allenamento.

Gli insegnamenti di questo campione ci portano oltre al campo da tennis anche quando ci racconta di quanto è importante saper reagire alle sconfitte e imparare dalle difficoltà, perché una sconfitta può fare capire chi si è, qual è il proprio livello, come arrivare a nuovi risultati e ci si può concentrare sul fatto che il giorno dopo ci sarà una nuova opportunità, se si adotta la giusta mentalità, non solo nello sport.

Questo è l’approccio che ti porta a dare il meglio, pensando a questo come al vero obiettivo. Perché, come ci dice Jannik, dall’alto della sua consapevolezza, “il sogno a cui veramente voglio arrivare è, quando sarò a fine carriera, dire che ho dato il 100%. Voglio solo dare quello che ho per fare le cose migliori”.

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