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Sinner – Djokovic: tutte le partite dei due tennisti
Contenuto realizzato in collaborazione con la redazione di Ubitennis diretta da Ubaldo Scanagatta
Quasi nove mesi dopo Jannik Sinner e Nole Djokovic sono tornati ad affrontarsi. L’ultima volta era stata in occasione della semifinale dell’Australian Open a gennaio. A vincere fu l’azzurro che aveva così ottenuto la seconda affermazione consecutiva sul campione serbo dopo quella in Coppa Davis di novembre. Si dice che non ci sia due senza tre e in effetti è stato così perché Jannik si è preso un’altra vittoria, battendo Djokovic nella finale del Masters 1000 di Shanghai. 7-6 6-3 il punteggio finale di una partita in cui Nole ha cercato di mettere a dura prova l’attuale numero uno del mondo che però si è dimostrato inscalfibile. Sinner non ha concesso palle break e addirittura il serbo non è mai riuscito ad arrivare nemmeno ai vantaggi sul servizio del nostro portacolori. Jannik è stato impeccabile nel tie-break del primo parziale e poi, nel secondo, ha messo a segno il break rivelatosi decisivo con un dritto in corsa che ha lasciato di stucco Djokovic e che si è preso gli applausi di Federer e Alcaraz, spettatori d’eccezione in prima fila.
La finale del Masters 1000 di Shangai: le dichiarazioni
Con questa prestazione Sinner si è meritato i complimenti del 24 volte campione Slam che ha risposto senza giri di parole alla domanda su quali aspetti del gioco di Jannik gli ricordassero il suo stile: “Tutti, ogni colpo”. L’elogio di Nole è poi continuato così: “Ha migliorato enormemente il suo servizio, penso che sia diventata una grande arma. È molto aggressivo dalla linea di fondo, non appena ha una palla più corta, prende l’iniziativa. Molto robusto di dritto e rovescio, non commette troppi errori e cerca di togliere tempo all’avversario, qualcosa che mi ricorda me stesso durante tutta la mia carriera, è quello che ho fatto per tanti anni con continuità, giocare un tennis veloce, togliere tempo all’avversario, in un certo senso soffocarlo. Questo è quello che vuoi, che i tuoi avversari si sentano sempre sotto pressione dai tuoi colpi, dalla tua velocità, dalla tua presenza in campo. Lui lo fa, lo ha fatto per tutto quest’anno, davvero impressionante”.
Queste, invece, le parole di Jannik a fine partita: “Oggi è stato un match speciale per diversi motivi... Roger tra il pubblico insieme a Carlos, in un’atmosfera fantastica. Affrontare Novak in finale è sempre complicato. Quest’anno avevo un po’ perso il sorriso per via dei problemi fuori dal campo e a volte mi tornano in testa, ma cerco comunque di godermela come meglio posso. Cerco di rimanere molto calmo e di non crearmi problemi se sbaglio qualche colpo o mi gira male, restando lì con la migliore energia. Mentalmente sono pronto ad accettare qualunque situazione sul campo”. Genuinità, consapevolezza e anche profondità nelle sue dichiarazioni come in questo passaggio: “Ho imparato che il successo non mi cambierà come persona o come giocatore: al prossimo torneo potrò arrivare ancora in fondo o perdere al primo turno, ma ciò non mi cambierà. Per questo sono contento delle persone che mi circondano, mi conoscono molto bene, sanno chi sono; io so di chi fidarmi e questo è molto importante. Tutto quello che raggiungo in campo è semplicemente un extra”.
Sinner-Djokovic: lo scontro semifinale nell’Australian Open 2024
Sinner aveva battuto Novak Djokovic nel 2024 anche in un’epica battaglia in semifinale all’Australian Open 2024, con una vittoria con il risultato di 6-1 6-2 6-7(6) 6-3 grazie alla quale è diventato il primo azzurro ad arrivare in finale a Melbourne.
È stato un successo epico per Jannik, che ha vinto una partita dominata per larghi tratti, resistendo al ritorno del serbo che si è confermato osso durissimo anche nelle giornate meno felici. Del resto, non si poteva pensare a una partita facile, contro un giocatore che ha vinto dieci volte l’Australian Open e che era reduce da una striscia di 33 partite consecutive vinte a Melbourne. Jannik, però, ha vinto in modo del tutto meritato, risultando superiore dall’inizio alla fine. Prova ne sia il fatto che sono state zero le palle break concesse dall’azzurro. Dopo aver annullato un match point nel tie-break del terzo set, Djokovic aveva allungato la partita al quarto set e, a quel punto, a molti è tornato in mente il precedente di Wimbledon 2022, quando Sinner perse contro Djokovic nonostante un vantaggio di due set. Ma la storia questa volta è stata diversa. Jannik ha tolto il servizio all’avversario partendo da una situazione di 40-0 e poi ha portato fino in fondo il break di vantaggio.
“La partita è stata complicata. Nei primi due set lui ha sbagliato tanto, nel terzo il livello era più equilibrato. Nel quarto mi sono detto che dovevo ripartire il prima possibile. Ho servito bene e ho risposto altrettanto bene, il risultato mi rende felice – ha detto Jannik Sinner subito dopo la conclusione del match - sicuramente battere Djokovic in uno Slam è qualcosa di diverso rispetto alle altre vittorie che avevo ottenuto contro di lui”. Umore molto diverso, ovviamente, quello di Djokovic. “Anzitutto occorre fare le congratulazioni a Jannik – ha detto il campione serbo in conferenza stampa - ha giocato meglio di me sotto tutti i punti di vista. È migliorato molto al servizio, e dal punto di vista mentale avere un coach esperto come Darren Cahill lo aiuta molto”.
Gli scontri precedenti
L’azzurro ha pareggiato i conti per quanto riguarda il bilancio complessivo degli scontri diretti con Djokovic. Ora siamo infatti sul 4-4. Il primo confronto era andato in scena sulla terra rossa di Montecarlo nel 2021 e Djokovic vinse nettamente (6-4 6-2). Poi due importantissime partite a Wimbledon: il quarto di finale del 2022, perso da Sinner in cinque set (5-7 2-6 6-3 6-2 6-2) e la semifinale del 2023, la prima a livello Slam per l’azzurro, vinta dal serbo in tre set (6-3 6-4 7-6). Lo scorso autunno la saga si è rinnovata con tre scontri, di cui due alle Nitto ATP Finals di Torino. Durante il round robin, Jannik ha sfatato il tabù vincendo contro il numero uno del mondo per 7-5 6-7 7-6, ma ha perso la finalissima al PalaAlpitour con il risultato di 6-3 6-3. Pochi giorni dopo, la più gustosa delle rivincite è arrivata in Coppa Davis, con un’epica vittoria per 6-2 2-6 7-5, ottenuta salvando tre match point, sulla strada che ha portato l’Italia ad alzare il trofeo. Poi la vittoria di Jannik a Melbourne, su quello che da sempre è il campo preferito di Djokovic, e infine il successo anche a Shanghai. Affermazioni che sanno tanto di cambio della guardia.
Data ultimo aggiornamento 24 ottobre 2024